22 Maggio, Sabato ore 17.00
LA DANZA BHARATA NATYAM:
La danza classica indiana Bharata Natyam è la più diffusa in India, tanto da rappresentare la forma della classicità coreutica indiana meglio conosciuta all’estero; essa trova il suo riferimento negli antichi trattati indù di danza e drammaturgia, fra cui il Natya Sastra.
In esso si narra che Brahma, il Creatore, insegnò al saggio Bharata la scienza dell'arte scenica, affinché gli uomini raggiungessero la pienezza spirituale attraverso un metodo meno astratto di quello descritto nei Veda. Per secoli le Devadasi, sacerdotesse-danzatrici dedicate sin dall'infanzia ad una divinità, hanno contribuito al culto quotidiano con la danza Dasi-Attam o Sadir, poiché, secondo i testi sacri, nessun offerta, nessuna preghiera è più gradita agli dèi.
Il Bharata Natyam è una ricodificazione di quella danza liturgica risalente alla fine del XIX secolo. Danza solista tra le più complesse, richiede lunghi anni di apprendimento di un disciplina rigorosa che alterna Grazia e Vigore, concentrazione, resistenza fisica e un infallibile senso ritmico.
L'esecuzione alterna brani di danza pura, senza interventi mimici, e brani di abhinaya, danze pantomimiche che elaborano testi poetici e mitologici. I Mudra (più propriamente Hasta) con cui si esprime il danzatore possono essere imitativi, evocativi o puramente simbolici vengono chiamati Divya-Kriya, "azioni divine", essendo la Danza assimilabile ad alcune forme di Yoga.
La danza Bharata Natyam rappresenta oggi sulle scene mondiali un complesso repertorio in cui l’arte coreutica, la statuaria, la musica, la poesia, trovano la loro unicità in una sapiente compo-sizione matematico-geometrica che offre il corpo del danzatore come sacrificio e dono agli dèi.
LA CONFERENZA SPETTACOLO
Danze di diversi generi compositivi tradizionali incentrate sul rapporto tra il femminile e il divino. Protagoniste sono sempre le donne, donne innamorate, donne che si rapportano al loro amato o alla divinità, in una progressione di stati ove l’Amore umano si trasforma nell’Amore Divino. La conferenza presenta tre brani relativi alle divinità femminili principali (Parvati, Durga e Saraswati) insieme a danze incentrate sul “Krisna-Lila”: ii giochi d’amore tra il Dio Krisna e le sue beneamate, ove l’Amore d’Unione è indirizzato verso il Dio Scuro, l’ Attraente, come metafora dell’anima che anela al Divino.
MARIALUISA SALES
Membro del Consiglio Internazionale della Danza (C.I.D.) dell’UNESCO; Presidente dell’Ass. Cult. Orchestès – Istituto di Studi Coreutici Comparati; già docente nei corsi di danza di presso il CUS dell'Università degli Studi di Roma “La Sapienza (A. A. 2002-2007) e presso la FAO di Roma (2001-2003); professore di ruolo presso l’Istituto Superiore “Teresa Confalonieri” di Roma.
Inizia i suoi primi studi presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma, dedicandosi dal 1996 alla Danza Classica Indiana Bharata Natyam, scegliendo il repertorio di Yamini Krisnamurti (G. Leva Joglekar). Ha integrato l’apprendimento seguendo i corsi di Bharaty Avrireddy, T. Leucci (Dasi Attam), R. Fanelli (Kathak) e I. Citaristi (Odissi). Ha conseguito nel 2002 il diploma di Formazione Triennale di Base in Movimento Creativo (metodo Garcia-Plevin) ed ha operato in progetti di movimento-terapia e psicomotricità in tutti i livelli di scuole pubbliche.
Con all’attivo una vasta esperienza di spettacolo, ha danzato, tra l’altro, per il Teatro dell’Opera Nazionale di Bucarest, il Museo MART di Rovereto, il Museo Pigorini, le Università “La Sapienza” e Roma Tre, l’Università degli Studi di Catania, il Museo Canova Tadolini, l’Auditorium di Roma, il Teatro Greco e il Centro Culturale Cappella Orsini di Roma. Associa l’attività di danzatrice, insegnante e coreografa a quella di scrittrice e ricercatrice. Nel 2006 ha pubblicato il saggio “Danza Araba medievale e Danza Interpretativa della poesia araba” compiendo un’opera di salvaguardia e recupero di brani tratti dalla tradizione iraniana di corte (repertorio di Medea Mahdavi).